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Il benchmark o benchmarking è un concetto riferibile all’economia e per il quale si intende una metodologia aziendale comparativa attraverso la quale le imprese si mettono a confronto con altre per migliorare eventuali punti deboli. Il concetto viene introdotto da Robert Camp negli anni ‘70 quando, la Xerox Corporation lo ingaggiò per effettuare un’analisi sulle aziende competitor per migliorare la propria funzione logistica.
Il benchmark può avere diverse declinazioni. Può essere effettuato per esempio tra aziende dello stesso settore o di settori diversi. Tra settori diversi della stessa azienda, può essere strategico e quindi mirato solo ai competitor diretti, può essere funzionale o di processo. Vediamo alcune delle tipologie più note:
Interno: si applica a settori diversi della stessa azienda
Competitivo: si applica tra aziende competitors
Funzionale: si applica fra processi simili di aziende diverse
Globale: si applica fra processi diversi di aziende diverse
Perchè si utilizza una metodologia benchmark?
I motivi sostanziali sono due
Ma come si effettua un’analisi di benchmarking?
La prima cosa da fare per un analista è scegliere gli indicatori da utilizzare. Indicatori che dovranno essere oggettivi, rappresentativi, economici e comprensibili al fine di attivare un processo critico (parliamo dei KPI, gli indicatori di performance). Il processo termina con una verifica denominata di robustezza ove ogni indicatore scelto viene valutato tramite un punteggio.
La Commissione Europea definisce il banchmarking come una importante tecnica manageriale così definita:
“processo sistematico e continuo per la comparazione delle performance, delle funzioni o dei processi delle organizzazioni […] allo scopo non solo di raggiungere quelle performance ma di superarle” (Commissione Europea, 1996).
Per poter essere affidabile, un benchmark deve rispettare alcune caratteristiche imprescindibili. Come ad esempio la continuità: non può cioè essere svolto “una tantum” ma deve essere utilizzato come strumento ciclico nell’ottica di pianificazione e miglioramento dell’azienda. Ad esso devono seguire delle azioni. Il benchmarking infatti non si limita a mere misurazioni copia-incolla. Presuppone l’attivazione di un processo post-benchmarking in cui vengono predisposte azioni che siano in grado di migliorare l’assetto dell’azienda e le performance del prodotto o del processo.
Obiettivo di questa analisi è quindi, sì restituire una fotografia completa dello stato di salute di un’azienda o dei suoi processi. Ma anche il creare un circolo virtuoso di prassi concrete da applicare nel breve periodo. A cagione di ciò possiamo suddividere il processo di benchmarking in quattro grandi fasi:
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